La Santa Messa: La processione iniziale (17 dicembre 2017, III domenica di Avvento)

La Santa Messa: La processione iniziale

All’ora stabilita si snoda la processione iniziale verso l’altare. Come Gesù sofferente si avvia verso il Golgota portando la croce; come il Risorto cammina con i due discepoli verso Emmaus, così il sacerdote e i ministri, indossate le vesti sacre, procedono verso l’altare. Se si usa l’incenso, il sacerdote, prima iniziare la processione, lo pone nel turibolo e lo benedice con un segno di croce, senza dire nulla. Ordinariamente l’assemblea riunita è avvertita da uno squillo della campanella.

L’ordine della processione è il seguente: il turiferario con il turibolo fumigante ( se si usa) ; i ministri che portano i ceri accesi e tra loro l’accolito o un altro ministro con la croce ( se si porta); gli accoliti e gli altri ministri; il diacono ( se c’è) o il lettore che può portare l’Evangeliario, non il Lezionario, tenendolo un poco elevato; il sacerdote celebrante.

I membri della processione non si comportano come dei passeggiatori distratti che guardano qua e là ma con animo raccolto come si conviene in una azione sacra. Mentre la processione si dirige verso l’altare si eleva il canto di ingresso. Lo scopo di questo canto è aprire la celebrazione, suscitare l’unità dell’assemblea, introdurre le persone nel mistero del tempo liturgico o della festa che viene celebrata e accompagnare la processione del sacerdote e dei ministri che è come l’ingresso di Cristo nell’assemblea. Non perciò un canto qualunque ma pertinente, significativo, scelto ordinariamente tra quelli suggeriti nella raccolta della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), evitando ogni bizzarria nel canto liturgico.

Giunti in presbiterio, sacerdote e ministri fanno un profondo inchino (o la genuflessione se c’è davanti, ma non dovrebbe esserci, il tabernacolo con l’Eucarestia). La croce portata in processione può fungere da croce dell’altare ( ma una sola deve essere la croce) altrimenti è posta altrove; candelieri sono collocati sull’altare o, meglio, accanto; l’Evangeliario è posto sull’altare. Il sacerdote e il diacono salgono all’altare e lo venerano con un bacio, perché rappresenta Cristo. Poi il sacerdote, secondo l’opportunità, incensa la croce e l’altare girando attorno ad esso. Compiuto ciò, il sacerdote si reca alla sede.

don Orlando Gori